1) Parlaci dei 5 punti. Lo sciopero
dell’affitto 2020 sembra esserne la logica conseguenza.
I cinque punti sono semplici.
Rispondono direttamente ai bisogni delle persone per sopravvivere a
questa pandemia.
- Sanità gratuita. Nel nostro paese il sistema
sanitario pubblico è misero se non assente. Le persone moriranno di
mancanza di accesso alle cure mediche di base. Il nostro sistema
privatizzato è già sovraccarico nei maggiori centri urbani. Abbiamo
bisogno di test ampiamente disponibili, abbiamo bisogno di un
equipaggiamento protettivo adeguato per gli operatori in prima linea,
e abbiamo bisogno di una corretta informazione sul virus. In America
il governo mente sul numero dei casi, perché nessuno può
permettersi di sottoporsi al test. - Stop lavoro. Il nostro governo
ha apertamente dichiarato che intende sacrificare le nostre vite per
garantire stabilità all’economia. Questo è inaccettabile. Noi
sappiamo che fermare le produzioni non essenziali può drasticamente
ridurre l’espansione del contagio. Non ritorneremo al lavoro se
questo significa ammalarci, o far ammalare. Non rischieremo le nostre
vite per la classe capitalista. - Non pagare. Milioni di Americani
hanno perso i loro posti di lavoro in queste settimane. Fin tanto che
la crisi persiste, rifiutiamo di pagare l’affitto, le forniture,
od ogni altra basica necessità vitale. Nessuno deve essere forzato a
scegliere tra pagare l’affitto o provvedere al cibo per la propria
famiglia. - Fuori tutti i prigionieri. Le prigioni sono focolai
preferenziali per l’espansione del virus, e l’America ha il maggiore
sistema carcerario al mondo. I prigionieri mancano persino delle cure
più elementari. Rikers Island, una prigione di New York City, ha ora
il più alto tasso al mondo di contagio da Covid-19 ogni 1000
persone. Il primo detenuto morto di Covid-19 negli Stati Uniti
scontava una pena di anni per un reato di droga senza alcuna
contestazione di atti violenti. Il Covid-19 nelle carceri è una
sentenza di morte – chiediamo che i nostri amici e i nostri parenti
siano liberati. - Case per tutti. Nel nostro paese ci sono case
vuote a sufficienza per dare un tetto a tutti. Le persone che dormono
per le strade sono le più esposte, e le ultime a ricevere cure
mediche adeguate. Ogni singola stanza di hotel vuota dovrebbe essere
requisita per offrire un rifugio a chi ne ha bisogno. Se lo stato non
può garantire adeguata protezione ai più vulnerabili nella nostra
società, occuperemo noi stessi questi edifici, e li requisiremo per
la comunità. Con questi cinque punti, mettiamo in luce con chiarezza
la crudeltà del nostro governo e dell’economia, cui non interessa se
viviamo o moriamo. I Cinque Punti sono un programma rivoluzionario di
sopravvivenza.
2) Gli Stati Uniti sono un vasto e
grande paese: che cosa significa svilupparvi un coordinamento?
Emergono specificità? Che situazione c’è sul tuo territorio?
Gli Stati Uniti sono un grosso paese ma
i problemi che gli Americani affrontano sono gli stessi ovunque:
povertà, mancanza di accesso alle medicine, un governo che rifiuta
di agire. Non è difficile coordinarsi su un territorio tanto vasto –
tutto ciò di cui si ha bisogno è internet, e un linguaggio che
parli alle persone. Alcuni Stati sono stati rapidi nell’imporre
quarantene e congelamento delle produzioni. Dove viviamo noi – nel
Sud – il governo ha rifiutato di intervenire. Molte persone
moriranno, qui.
3) Come funziona la campagna? Meme,
social, piattaforme, quali sono gli strumenti?
Chiunque controlla i meme controlla la
narrativa. Il Canada è stato il primo paese in cui è stato lanciato
lo sciopero dell’affitto e i compagni a Montreal hanno tirato fuori
un bel segno comune: mettere fuori dalla finestra un lenzuolo bianco
per segnalare la solidarietà con lo sciopero. Come il gilet giallo
in Francia, un lenzuolo bianco è qualcosa che praticamente tutti
hanno in casa. Da allora, il segnale è dilagato rapidamente per
l’America. Questo è il potere di un meme. Ognuno è sui social
media, e in un momento nel quale la maggior parte delle persone sono
chiuse a guardare gli schermi dei loro telefoni è davvero facile
raggiungere un numero vasto di individui. All’inizio, ci siamo
coordinati tra compagni con un seguito largo sui social per lanciare
i cinque punti nelle stesso momento, e abbiamo iniziato a usare
l’hashtag #CancelRent. I punti hanno risuonato tra molte persone
e sono stati rapidamente condivisi migliaia di volte. Le
organizzazioni di sinistra hanno iniziato a venire a rimorchio, poi
lo hanno fatto i politici di sinistra, e a fine giornata Britney
Spears su Instagram chiamava a scioperare. Signal e Jitsi sono le
risorse di base che usiamo per assicurare la comunicazione tra
compagni. Per la comunicazione più larga vogliamo costruire
piattaforme dove le persone possano autorganizzarsi. Inoltre, molti
compagni sono attivi su tutte le piattaforme social. Dal momento che
l’America è così vasta, abbiano bisogno di strumenti che colleghino
le persone. Perciò abbiamo lanciato un sito web
– https://5demands.global –
per dare le informazioni fondamentali sullo sciopero dell’affitto e
per iniziare a mappare dove le persone stanno scioperando e come
metterci in gioco con loro. Abbiamo anche lanciato un numero verde,
che le persone possono chiamare per ricevere informazioni e consigli.
Stiamo vagliando l’analisi dei dati web per capire meglio come le
persone si organizzano – siete con un’organizzazione d’inquilini o
siete un gruppo informale, per esempio – e per creare una live
map dello sciopero in tempo reale. Anche se siamo individualità
autonome impegnate in differenti progetti, stiamo cercando di essere
il più possibile professionali. Nessuno confida nel governo, e
nessuno confida nelle notizie. Se possiamo presentarci come una
risorsa credibile di una corretta informazione, ce ne avvantaggeremo.
4) Sappiamo di esperimenti mutualistici
e di aiuto solidale che ad Atlanta, Los Angeles, Seattle stanno
incrociandosi con lo sciopero dell’affitto… parlaci meglio di
questo e se la cosa sta in qualche modo crescendo.
Siamo poveri. Abbiamo sempre saputo
come prenderci cura gli uni degli altri. Dove viviamo, il nostro
gruppo di mutuo aiuto è passato dall’assistere decine di famiglie ad
assisterne centinaia. Il governo appare carente e negligente.
Dobbiamo sostenere le persone, e le persone ci sosterranno. Dobbiamo
ampliare il nostro concetto di mutuo aiuto, in modo che mutuo aiuto
sia ogni volta che il cibo viene redistribuito, ogni volta che le
persone accorrono a bloccare uno sfratto, ogni volta che le persone
in sciopero sono sostenute dalla loro comunità. In questo momento,
non vi è distinzione tra vivere e lottare.
5) Come questa situazione sta investendo le comunità? Come sta
colpendo il sistema di detenzione e quello di cattura e deportazione
sulle frontiere?
C’è già stata un’evasione a
Washington. Molte città hanno dichiarato che non accetteranno nuovi
prigionieri che sono stati arrestati per crimini minori; se vieni
arrestato verrai lasciato andare e trovato in seguito. Il sistema
giudiziario è sospeso. Ma lo stato non ha ancora svuotato le
carceri. In America sono un grande business. A New York City i
detenuti sono stati costretti a scavare fosse comuni. I prigionieri
chiedono un intervento. Non dobbiamo mai smettere di lottare per i
nostri amici, affetti, familiari e compagni dentro.
6) Amazon, Google, e Palantir Inc. per
la sorveglianza, sembrano beneficiare di questa pandemia e sono
probabilmente più organizzate del governo. Qual è la tua idea sui
riassetti di potere a venire negli States?
La pandemia è un sogno per la Silicon
Valley. La completa integrazione della popolazione nella vita
digitale è arrivata, per restare. I liberal stanno già chiamando ad
una soluzione high-tech per il virus, quale l’abbiamo vista all’opera
in Israele e in Cina. Amazon diventerà sempre più centrale
nell’economia, e presto lanceranno i loro droni. Sarà dato a Google
un lasciapassare per il data mining (estrazione di dati) della
popolazione nel nome del “tracciamento del virus”, ma in realtà
tracceranno tutti noi. In questo momento, il congresso sta usando
l’attenzione sulla pandemia come opportunità per fare passare nuove
leggi che vietino i servizi di comunicazioni criptati. Non ci
illudiamo che questi cambiamenti siano temporanei. Non esiste alcun
“ritorno alla normalità”.
7) La sinofobia è un problema negli
Stati Uniti? La gente considera la Cina una sorta di competitor o
addirittura un nemico? La alt-right si sta muovendo in questa
direzione?
Assolutamente. Il suprematismo bianco è
la prima risposta dell’America a qualsivoglia crisi. Si intuisce il
ritorno di una “yellow fear”. Al momento gli Stati Uniti e la
Cina sono in guerra commerciale. Se l’economia americana e quella
europea collasseranno la Cina diventerà la sola superpotenza
globale. Ecco perché Trump insiste a chiamare il Covid-19 “il
virus cinese”. Sta suonando i tamburi di guerra, una nuova guerra
fredda, cavalcando i sentimenti sinofobici. La sinistra ha
giustamente denunciato il razzismo, ma con tanta focalizzazione sul
razzismo in America molti non sono capaci di leggere tra le righe
delle questioni geopolitiche del caso. Alcuni esponenti della
sinistra non sono capaci di criticare il Partito Comunista Cinese,
alcuni vorrebbero addirittura che l’America emuli la risposta della
Cina al virus. Il livello del discorso riguardo le relazioni
Cina-Stati Uniti è molto basso. Gli americani fanno fatica a
distinguere la popolazione cinese dal Partito Comunista Cinese e
questo è quello che il partito vuole. Dal canto suo, l’Alt-Right non
è stata in grado di consolidare una risposta univoca al virus. Tutto
ciò che possono fare è diffondere la propaganda che alimenti il
razzismo anticinese. Gli attacchi degli antifa, ma anche quelli del
FBI, li hanno lasciati isolati e frammentati, e non sono in grado di
organizzarsi pubblico. Alcuni di loro pensano che il virus non sia
che un’influenza, e che il governo lo stia usando per imporre la
legge marziale e impedire a Trump di essere rieletto. I più svegli
credono che il virus sia molto più letale di quanto il governo
ammetta, che l’America sta collassando e stanno incoraggiando i
propri seguaci a far incetta di armi e spostarsi in campagna. In ogni
caso, ad oggi, non sono una minaccia per il nostro movimento.
8) E le elezioni? Come si pongono i DSA
rispetto ai cinque punti e allo sciopero dell’affitto? Cosa ci puoi
dire a riguardo della possibilità senza precedenti di un rinvio
delle presidenziali?
I Socialisti Democratici hanno
l’opportunità perfetta di cogliere l’attimo sui 5 punti ma non lo
faranno. Hanno paura della loro stessa forza. Non sono in grado di
staccarsi dal partito democratico, che usa la paura di Trump per
ricattare la sinistra a favore del suo supporto. I democratici sono
compromessi con il neoliberismo che sta morendo. Molti compagni
prevedono che Trump vincerà le prossime elezioni. Se i Socialisti
Democratici non ottengono la nomination (di Sanders, NdT), come
sembra che sia, molta gente si radicalizzerà. Se il virus farà
rimandare le elezioni ci saranno disordini civili di massa.
9) Parliamo delle prospettive da un
punto di vista rivoluzionario. C’è qualcosa che vorresti dire ai
compagni e alle compagne in Italia?
La situazione globale è precaria, e
una volta che il virus passerà assisteremo a un profondo mutamento
geopolitico su larga scala. I governi useranno i poteri emergenziali
assunti ora per distruggere i movimenti di quest’ultima decade. Se
vogliamo sopravvivere nel ventunesimo secolo dobbiamo consolidare ciò
che abbiamo ottenuto. Il primo maggio è il nostro prossimo
orizzonte. E’ giunto per noi il momento di ricostruire una forza
proletaria internazionale. La situazione in Italia è il nostro
incubo. Siamo solo qualche settimana dietro di voi. Se voi bruciate,
noi bruceremo con voi. Cinque punti, non uno di meno. Solidarietà
dall’altra parte dell’oceano: viviamo tutti sotto lo stesso sistema,
e il virus non conosce frontiere.